Pizzo d’Ormea

Pizzo d’Ormea m 2475. Dislivello m 1150. Tempo 3 ore e 1/2

26 gennaio 2014. Giornata di sole, abbastanza tiepida per la stagione.

Partiamo un po’ tardi, in auto, da Toirano, in quattro con i nostri due cani, due Jack Russell.

Autostrada sino ad Albenga poi la provinciale per il col di Nava.

Piccola sosta per un caffè a Pieve di Teco, un giro tra le bancarelle, del mercato dell’antiquariato che si tiene tutte le ultime domeniche del mese, poi si riparte.

Col di Nava e poi giù sino a Ponte Nava (50 Km), a sinistra dopo il ponte e poi subito a destra, alla fontana, ci si infila sulla stretta strada che con numerosi tornanti arriva a Quarzina (m 1326). Qui si lascia l’auto e avendo nevicato da poco infiliamo subito le ciaspole ed io gli sci con le pelli.

La salita è facile e intuitiva tenendosi lungo il fondo della valletta e in parte sul tracciato dello sterrato.

Ampi prati e vista che spazia verso il col di Nava, alle spalle sino a scorgere il mare. Guardando a Sud, sulla sinistra le cime che separano la val Tanaro dalla Pennavaire, sulla destra lo sguardo si spinge sino alle montagne che fanno confine con la Francia, le piste di Monesi imbiancate.

A Nord sempre in vista la nostra meta. Dopo un po’ la salita si fa più ripida ma seguendo i tornanti della strada si fa meno fatica. Saliti in cresta alla Costa degli Archetti, la si tiene sulla sinistra e si sale sino al rifugio Valcaira (m 2100) e di qui al ripetitore, da dove compiere gli ultimi 100 metri di dislivello arrampicandosi per facili roccette.

Oggi la neve è leggermente cedevole quindi me la cavo meglio io con gli sci, che i miei compagni con le ciaspole. Sole potente, ma il vento freddo a tratti anche forte non ci fa sudare. Teddi e Mimmo, i nostri due cani, si rincorrono sulla neve ghiacciata e a tratti sventata, evidentemente felici.

Arrivati a quota 2000 ci fermiamo. Troppo vento e freddo. I cani tremano e il ghiaccio sollevato dal vento sferza spiacevolmente i nostri visi. Ci giriamo, tolgo le pelli di foca e iniziamo al discesa sotto un sole splendido, con la vista che si perde all’orizzonte.

Bella e divertente la discesa con gli sci.

 Alle 15 siamo a Ponte Nava, facciamo una sosta per acquistare frutta e formaggi nel bellissimo emporio all’incrocio del paesino.

Troppo presto e troppo tardi per mettere le gambe sotto al tavolo, nell’accogliente ristorante dell’albergo Cagna da Beppe.

Del resto le nostre merende all’aperto, innaffiate dalla bonarda di Pasquale e addolcite dai biscotti di Nico non sono meno invitanti.

tragitto

tragitto

quello a destra è il Pizzo

quello a destra è il Pizzo

verso su, il mare

verso sud, il mare

Monviso dalla cima

Monviso dalla cima

discesa con il Pizzo alle spalle

discesa con il Pizzo alle spalle