Prati di San Pietrino dalla Certosa di Toirano

 Prati di San Pietrino. m 430. Dislivello m 370. Tempo 1 ora.

Partiamo dalla frazione di Dari (poco sopra la Certosa di Toirano, sulla strada asfalta che da Toirano porta a Boissano) con il clima fresco.  Essendo esposto al sole di mezzogiorno, senza ripari, questo sentiero mantiene caldi d’inverno e  fa scoppiare di caldo in estate. Un’ora di salita, con lo sguardo che si alza progressivamente ad abbracciare la Val Varatella che si apre nella pianura affacciata sul mare di Borghetto , Loano, Pietra. Ancora più in là l’arco del levante ligure e, se si è fortunati e l’aria è limpida,  la Corsica.

Altri due sono i sentieri di salita per San Pietrino, consigliabili per le giornate calde perché più ombreggiati

  • La salita nel fondo della valletta che  parte dal cancello delle grotte di Toirano, sentiero stretto e un po’ ripido, ma ombreggiato e fresco, anzi freddo d’inverno.
  • La salita Da Boissano invece è su mulattiera un po’ scassata, ma gradevole e fresca.

Questi due sentieri possono servire da discesa se si vuole evitare di ripetere

la stessa via e quindi potendo fare un bell’anello.

Si possono fare incontri piacevoli: daini, ma anche cavalli cresciuti allo stato brado.

Il sentiero si stacca verso monte dalla strada che da Toirano conduce a Boissano, qualche metro prima di incontrare la chiesetta di Dari, dove si può lasciare i mezzi. Si sale dapprima tra uliveti, per spuntare nella vegetazione tipicamente mediterranea. Giunti quasi ai prati compaiono terrazzamenti abbandonati. Infine si incrocia il sentiero che proveniente da Boissano, dalla destra salendo, conduce a alla chiesa di San Pietro. Alla Vostra sinistra un prato magico, dove poter campeggiare all’ombra. A sinistra in direzione del mare si arriva al balcone che guarda il mare e dove sorge la chiesa di San Pietrino.

Se partite a piedi dal centro di Toirano attraversate il ponte antico vicino ai lavatoi, seguendo le indicazioni dell’alta via dei monti liguri.  Lasciate a sinistra la strada che conduce alle grotte passando a fianco del Convento e tenendo la destra salite ad incontrare la strada Toirano-Boissano e subito alla vostra sinistra inizia la salita per San Pietrino.

carta del  sentiero, segnavia due righe rosse parallele e verticali

carta del sentiero, segnavia due righe rosse parallele e verticali

l'attacco del sentiero  a Dari

l’attacco del sentiero a Dari

il prato magico

il prato magico

dal balcone dei prati con la chiesetta di San Pietrino

dal balcone dei prati con la chiesetta di San Pietrino

Pizzo d’Ormea

Pizzo d’Ormea m 2475. Dislivello m 1150. Tempo 3 ore e 1/2

26 gennaio 2014. Giornata di sole, abbastanza tiepida per la stagione.

Partiamo un po’ tardi, in auto, da Toirano, in quattro con i nostri due cani, due Jack Russell.

Autostrada sino ad Albenga poi la provinciale per il col di Nava.

Piccola sosta per un caffè a Pieve di Teco, un giro tra le bancarelle, del mercato dell’antiquariato che si tiene tutte le ultime domeniche del mese, poi si riparte.

Col di Nava e poi giù sino a Ponte Nava (50 Km), a sinistra dopo il ponte e poi subito a destra, alla fontana, ci si infila sulla stretta strada che con numerosi tornanti arriva a Quarzina (m 1326). Qui si lascia l’auto e avendo nevicato da poco infiliamo subito le ciaspole ed io gli sci con le pelli.

La salita è facile e intuitiva tenendosi lungo il fondo della valletta e in parte sul tracciato dello sterrato.

Ampi prati e vista che spazia verso il col di Nava, alle spalle sino a scorgere il mare. Guardando a Sud, sulla sinistra le cime che separano la val Tanaro dalla Pennavaire, sulla destra lo sguardo si spinge sino alle montagne che fanno confine con la Francia, le piste di Monesi imbiancate.

A Nord sempre in vista la nostra meta. Dopo un po’ la salita si fa più ripida ma seguendo i tornanti della strada si fa meno fatica. Saliti in cresta alla Costa degli Archetti, la si tiene sulla sinistra e si sale sino al rifugio Valcaira (m 2100) e di qui al ripetitore, da dove compiere gli ultimi 100 metri di dislivello arrampicandosi per facili roccette.

Oggi la neve è leggermente cedevole quindi me la cavo meglio io con gli sci, che i miei compagni con le ciaspole. Sole potente, ma il vento freddo a tratti anche forte non ci fa sudare. Teddi e Mimmo, i nostri due cani, si rincorrono sulla neve ghiacciata e a tratti sventata, evidentemente felici.

Arrivati a quota 2000 ci fermiamo. Troppo vento e freddo. I cani tremano e il ghiaccio sollevato dal vento sferza spiacevolmente i nostri visi. Ci giriamo, tolgo le pelli di foca e iniziamo al discesa sotto un sole splendido, con la vista che si perde all’orizzonte.

Bella e divertente la discesa con gli sci.

 Alle 15 siamo a Ponte Nava, facciamo una sosta per acquistare frutta e formaggi nel bellissimo emporio all’incrocio del paesino.

Troppo presto e troppo tardi per mettere le gambe sotto al tavolo, nell’accogliente ristorante dell’albergo Cagna da Beppe.

Del resto le nostre merende all’aperto, innaffiate dalla bonarda di Pasquale e addolcite dai biscotti di Nico non sono meno invitanti.

tragitto

tragitto

quello a destra è il Pizzo

quello a destra è il Pizzo

verso su, il mare

verso sud, il mare

Monviso dalla cima

Monviso dalla cima

discesa con il Pizzo alle spalle

discesa con il Pizzo alle spalle